Nonostante l’antica nomenclatura di tradizione
"occitano-provenzale" del firmamento sia apparsa molto limitata ed in
parte sia andata persa a causa di usi e costumi scomparsi e di attività
oramai cessate di cui solo i valligiani più anziani ricordano ancora
qualcosa, i pastori più vecchi utilizzano ancora alcuni asterismi
riferiti ai profili montuosi, un sistema che come si può evincere,
potrebbe avere radici molto antiche.
Dalle
ricerche effettuate in alcune valli del cuneese (Po, Varaita, Maira,
Grana, Stura, Colla e Josina) emerge in modo inequivocabile che la
costellazione di Orione, ma soprattutto le stelle che ne compongono la
"Cintura", hanno costituito per le comunità di queste valli, dopo i
luminari (Sole e Luna), il riferimento astronomico più importante.
Non
c’è dubbio che la costellazione di Orione sia l’asterismo più
spettacolare e suggestivo del cielo equatoriale. La sua caratteristica
forma costituita da tre stelle allineate diagonalmente al centro di una
singolare figura a "quadrilatero" ha da sempre colpito la fantasia
popolare.
Nella tradizione popolare delle valli
del Basso Piemonte, si fa soprattutto riferimento alla "Cintura di
Orione", asterismo conosciuto in quasi tutte le località come "Li Seytùr"
(I Falciatori) con le relative varianti fonetiche nella locale parlata
occitana. Solo in pochi luoghi l’asterismo è riconosciuto come "I Tre Re", toponimo già riscontrato in Val d’Aosta e nell’area montana del comasco.
Nella
stagione invernale, periodo in cui la costellazione di Orione è
maggiormente visibile per la sua declinazione che culmina nel cielo al
15 gennaio alle ore 22, scandiva il tempo delle "veglie" serali.
La
Cintura di Orione era anche collegata al tempo atmosferico e ai viaggi.
La sua posizione era osservata quando ci si doveva mettere in cammino,
soprattutto a piedi e durante la notte, per attività di lavoro o per
partecipare a mercati o a fiere in località lontane.
Nonostante
siffatte nozioni legate a questa costellazione siano già alquanto
interessanti, il fatto più significativo è quello collegato ai ritmi
della tradizione agricola. Le connessioni con l’agricoltura appaiono
chiare in diverse località delle valli appena indicate, dove gli astri
della Cintura di Orione erano considerati le "Stelle della falciatura".
Il riferimento allo sfalcio e alla fienagione, ricordato dai fenoour (braccianti) di Bellino (Alta Valle Varaita) che indicano la Cintura di Orione come le "Tres Stéles acoubies" (le
tre stelle accoppiate), è confermato dalla denominazione di alcune
stelle brillanti e vicine che compongono l’intera costellazione.
Ricordate confusamente in alcuni punti della Valle Maira, a Elva sono
conosciute secondo la parlata locale come le "Rastliris" ovvero le stelle delle rastrellatrici.
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