BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Stonehenge - L'utilizzo delle buche di Aubrey secondo il modello Hawkins

Per predire le eclissi di Luna e di Sole che cadono agli equinozi e ai solstizi, gli antichi osservatori ponevano tre indici fissi (A – B - C) distanti tra loro cinque buche e collocati in corrispondenza delle buche "5", "51" e "56". Gli indicatori erano rappresentati da sei paletti in legno o in pietra, che venivano collocati nelle buche ad intervalli di 9 – 9 – 10 – 9 – 9 – 10 (valori che con sufficiente approssimazione corrispondono alla metà del grande ciclo lunare).
Spostando contemporaneamente i paletti in senso orario di una buca all’anno si poteva individuare il fenomeno dell’eclisse che cadeva agli equinozi quando uno dei paletti passava sull’indice A o per C. Se il paletto cadeva su B, l’eclisse avveniva ai solstizi.
Questo sistema, relativamente semplice, non era molto preciso e quindi richiedeva nel tempo alcune correzioni.
Spostando contemporaneamente i paletti in senso orario di una buca all’anno si poteva individuare il fenomeno dell’eclisse che cadeva agli equinozi quando uno dei paletti passava sull’indice A o per C. Se il paletto cadeva su B, l’eclisse avveniva ai solstizi.
Questo sistema, relativamente semplice, non era molto preciso e quindi richiedeva nel tempo alcune correzioni.


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