BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

La pietra altare del Gran San Bernardo (Valle d'Aosta)

Sul colle del Gran San Bernardo (m 2473), valico praticato fin dalle età più remote e ricordato da Plinio il Vecchio come Summus Poeninus, si trova una particolare struttura riconducibile al megalitismo ridotto alpino. Si tratta di un "pietra altare" o meglio di un "masso dolmenico" sito sulla lunga valletta dei laghetti, luogo dove era venerato il dio delle vette montane Penn.
Il masso dolmenico, costituito da una singolare lastra rocciosa lunga circa metri 2,50 e spessa 80 centimetri, risalente all’età dei Metalli, pare avesse la funzione di piattaforma, forse utilizzata come podia, connesso a cerimonie di carattere solare legate ai raduni stagionali delle antiche popolazioni della regione.

Verso l’Equinozio
Da una fenditura della pietra altare, eseguita dalla mano dell’uomo, è possibile osservare il Sole tramontare agli equinozi dietro una sella formata da due ardite cime.
 
 

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