Simili
osservazioni pare si possano individuare nel fatto che uno dei lati del
recinto principale è rivolto verso il quadrante Sud-Est dell’orizzonte.
Un quadrante molto interessante, poiché è quello sul quale sorgono i
luminari che hanno declinazione negativa.
L’eccezionalità
di questo complesso risiede tuttavia nel fatto che si tratterebbe di
una struttura astronomicamente orientata. Infatti, all’alba del
solstizio d’inverno, il 21 dicembre, il muretto più settentrionale del
recinto principale è diretto sulla levata del Sole alla sua declinazione
(-23° 27’). Il muro posto su questa direttrice è rivolto nella
direzione di un rilievo lontano chiamato Rocca Vanciarampi dietro al
quale, alle ore 10.11, sorge il Sole tangente all’orizzonte della
dorsale Ovest.
Il solstizio invernale è infatti
sempre stato, fin dalla remota antichità, un momento dell’anno
particolarmente importante, poiché il luminare, giunto alla sua minima
altezza sull’orizzonte, sembrava indicare la "rinascita" del nuovo ciclo
annuale, ridando vita a tutta la terra. Quindi è assai probabile che la
progettazione del monumento sia stata particolarmente studiata per
ottenere una precisa disposizione in onore dei defunti.
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BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA
BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA
L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "sapiens" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".
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