BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

La "Chiesa di San Lorenzo" Al Caprione (Lerici - La Spezia)

Tra il Golfo di La Spezia e il fiume Magra sorge il promontorio del Caprione che ospita sul suo spartiacque, in prossimità del Seno di Lerici, i ruderi dell’antica chiesa di San Lorenzo ai Monti. Di questo edificio religioso, citato per la prima volta nel 1297 ma probabilmente coevo alla chiesa di Bergeggi (X Sec.), restano l’abside, l’intero muro settentrionale, il campanile inglobato nel corpo dell’edificio con una sorta di corridoio o ambulacro d’accesso e circa un terzo del muro meridionale.
Verosimilmente questo edificio alto-medioevale non era una pieve, ma un centro di culto dipendente da qualche chiesa maggiore. La navata era unica coronata da un’abside con tre monofore. Quella rivolta a Sud-Est (oggi parzialmente tamponata), pare sottendesse una declinazione corrispondente al sorgere del Sole al "solstizio d’inverno" e al "Santo Natale" (dies natalis veri solis invicti).
Dal punto di vista archeoastronomico la chiesa presenta un’altra peculiarità assai significativa; ovvero l’antico edificio risulta essere esattamente orientato sull’asse equinoziale (E. Calzolari – V. Bonora - M. Codebò - Henry De Santis).


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