BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Archeoastronomia in Liguria

Le indagini archeoastronomiche nell’ambito ligure, iniziate verso la fine degli anni ’80, risultano nella maggior parte dei casi legate a strutture che, per la loro morfologia, sembrerebbero essere inquadrabili nell’orizzonte culturale "megalitico" (M. Codebò).
La penetrazione del megalitismo nella regione, recentemente accertata con metodi stratigrafici presso i tumuli sepolcrali ritrovati a Nord di Sanremo (IM), poteva quindi avvenire dalla vicina Provenza.
Lo studio e la misurazione di alcune strutture, attribuite fino a pochi anni orsono, pur dubitativamente, alla recente civiltà contadina, ha fornito nuovi orizzonti di ricerca. Tale approccio ha permesso di raggiungere diversi risultati: la disposizione di questi manufatti è stata collegata con i punti indicanti il sorgere e il tramontare dei luminari sull’orizzonte. In questo modo si è verificata la significatività, come punto di riferimento astronomico, di prominenze e avvallamenti naturali posti sull’orizzonte del luogo di osservazione e si è dimostrata l’esistenza di veri e propri "punti di osservazione" collegati con manifestazioni di arte rupestre ed eventi astronomici.


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