BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Borgio Verezzi - Al sorgere della Luna

Di forma rettangolare misura una lunghezza di m 1,90 per una larghezza di m 2,10. La lastra di copertura, posta a circa m 0,85 dal suolo, crea una camera interna di forma simile ad un trapezio irregolare.
In prossimità dell’ingresso del presunto dolmen sono siti due ortostati, uno dei quali presenta ad una estremità due "coppelle gemellate".
La pietra di copertura del dolmen spessa circa cm 20, costituisce un architrave posto sopra l'ingresso della struttura larga m 1,65. Oltre a questi interessati riscontri, i due lati del dolmen che determinano i piedritti dell'ingresso della struttura litica, risultano orientati rispettivamente sul sorgere della Luna in direzione della cima della Rocca dell’Orera (m 300), distante circa m 500, quando raggiunge la sua minima declinazione (M. Codebò).


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