BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Calendari paleolitici: l'osso inciso di Ishango

Un osso inciso su tre lati da tacche trasversali proviene da Ishango località dell’Africa equatoriale sita nei pressi del Lago Rodolfo. Questo oggetto, ritrovato nel 1962 dall’archeologo Jean De Heinzelin appartiene al Mesolitico africano (8500 a.C.).
L’osso presenta 168 tacche disposte in sedici gruppi di segni; un simile conteggio secondo il Marshack rappresenterebbe una sequenza di giorni che comprendono circa cinque lunazioni e mezze.


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