BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Calendari paleolitici: l'osso inciso di Abri Blanchard

Un osso istoriato da incisioni di forma circolare proviene da Abri Blanchard, regione di Les Eyzies de Tayac sita nel Perigord francese. Questo oggetto, appartenente al Periodo Aurignaziano (30.000 a.C.), presenta 69 incisioni che sembrerebbero avere la forma delle varie fasi lunari, riprodotte con la medesima sequenza che appaiono nella realtà.
Secondo il Marshack il conteggio delle lunazioni su questo oggetto venne fatto più volte. A tal riguardo si riscontrò che le istoriazioni furono eseguite in periodi diversi con 24 strumenti differenti.


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