BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

La costellazione di Orione nella tradizione popolare alpina (Alpi Sud-Occidentali)

L’attenzione per alcuni corpi celesti, soprattutto per particolari stelle e costellazioni, è molto antica e non si può certamente ritenere che l’ampiezza convenzionale delle costellazioni oggi conosciute, corrispondano a quelle del passato.
Tra i particolari salienti della mitologia greca deve essere ricordato il fatto che Orione veniva riconosciuto come "Il Cacciatore" o "L’Abitante delle montagne", e verso l‘ultima metà del V secolo a.C. venne definitivamente identificato nella costellazione omonima.


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