BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Stonehenge - L'utilizzo delle buche di Aubrey secondo il modello Hoyle

Le previsioni degli eclissi di Luna e di Sole si potevano effettuare attraverso il posizionamento di paletti contrassegnati o di diversa natura i quali rappresentavano il Sole, la Luna e i sui nodi (N1 e N2), quest’ultimi considerati il caput (capo) e la cauda (coda) di un dragone celeste. Nell’antichità si pensava che questo mostro famelico cercasse di inghiottire i due luminari e quindi, tramite preghiere e sacrifici particolari, bisognava prevenirlo ed allontanarlo.
Il paletto che simulava il Sole, veniva spostato in senso antiorario di due buche ogni 13 giorni (56:2 = 28 ossia 13x28 = 364 valore avvicinabile ai giorni dell’anno solare).
Un secondo paletto, che simulava la Luna, veniva posizionato in opposizione a quello che rappresentava il Sole, ed era spostato , nello stesso senso, di due buche al giorno (56:2 = 28 periodo avvicinabile a 27,3 giorni del mese sidereo o draconitico).
Altri due paletti rappresentavano il "Dragone celeste", ossia i nodi lunari (ascendente e discendente). Tenuti anch’essi in posizione contrapposta, venivano fatti ruotare in senso inverso ai precedenti e spostati di tre buche ogni anno (56:3 = 18,6 periodo di retrogradazione dei nodi lunari).
Per stabilire l’esatta posizione iniziale dei paletti era necessaria l’osservazione di un eclissi, oppure è possibile che venissero utilizzate le numerose buche dette Causeway Post Holes.
Questo sistema, più preciso del precedente, non era poi così macchinoso se si considerano i calcoli che vennero sviluppati per la realizzazione del complesso architettonico di Stonehenge.

Nessun commento:

Posta un commento