BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Bric Lombatera - Una piattaforma astronomica alle sorgenti del Po (Paesana - CN)

(Alpi Sud occidentali - Valle Po)
Le comunità dei Ligures Montani che abitavano le valli delle Alpi Sud-occidentali dovevano dare molta importanza all’osservazione e all’interpretazione dei fenomeni naturali, perciò è facile immaginare che i criteri astronomici legati al culto e alla pianificazione delle feste sacre fossero diventati comuni sia alle tribù celtiche d’oltralpe che a quelle liguri.
Questa esigenza spinse i principali esponenti delle tribù dei Ligures Veneni o Venisani* (Valli Varaita e Po) a disporre di "luoghi particolari" (Nemeton – recinti sacri) al fine di stabilire allineamenti tesi a marcare, attraverso il profilo dei monti (lo Sky-Line), il fluire delle stagioni.
Ai piedi del Monviso poteva quindi esistere un primitivo ma efficace strumento per determinare le celebrazioni più significative dell’anno, e quindi poter regolare l’attività agricola e pastorale in un vasto territorio, facendo acquisire agli operatori preposti e al luogo medesimo prestigio non indifferente.
* L’etnia dei Ligures Veneni fa parte delle popolazioni ricordate da Plinio (Nat. Hist., III, 7)
La comunità dei "Venisamorum" viene citata sull’Arco di Augusto a Susa (9–8 a.C.) come popolazione alpina appartenente al regno di Cozio.


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