BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Note sull'autore

Piero Barale, nato a Fossano nel 1958, si occupa di Archeoastronomia dal 1990. Interessato allo studio ed alla divulgazione dei siti di rilievo astroarcheologico dell’Italia Nord-occidentale. Membro delle Società:
  • Società Astronomica Italiana (SAIt-Firenze)
  • Società di Storia della Fisica e dell’Astronomia (SISFA-Milano)
  • Centro Studi e Museo d’Arte preistorica (CeSMAP-Pinerolo)
  • Amici dei Musei di Bra (BRA-CN)
Fa parte della redazione della Rivista Occitana-Provenzale "Valados Usitanos" (Centro Studi e Iniziative Valados Usitanos-Torino), e ha contribuito a numerose pubblicazioni di archeoastronomia.
Appassionato studioso di Archeologia, Pre-Protostoria e Arte Rupestre, collabora inoltre a diverse riviste con contributi di carattere scientifico e divulgativo.

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