BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

San Lorenzo Al Caprione - Il "Dio Farfalla"

In località Foppe di Nadro in Valcamonica, su una roccia compare un’incisione del tutto particolare conosciuta come l’idolo farfalla.
Questa scena mitologica di estrazione danubiana (F. Fedele), è costituita da un orante posto in fronte ad un essere alato (E. Anati).
La forma geometrica bitriangolare, in questo caso creata dalle ali della figura mitologica, secondo alcuni studiosi può essere interpretata come segno di rinascita, ossia le amplitudini (Ortiva e Occasa) costituite dai due settori entro cui si sposta il Sole durante il suo ciclo annuale (Jahrbuch).
Altri interpretano la simbologia della "farfalla" come trasmigrazione dell’anima verso una meta astrale (M. Gimbutas).
Una significativa traccia permane nella cultura del popolo asiatico degli "Aghin-Buriati" – etnia Mongola stanziata sulle rive del lago Bajkal – dove la tradizione vuole che gli spiriti, prima di incarnarsi, si formino presso la costellazione delle Pleiadi, dove vi faranno ritorno dopo la morte del corpo (D. De Toffol – D. Bellatalla, H. Kalweit).


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