BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Stonehenge - Gli indicatori astronomici

Il primo ad accorgersi che l’asse del complesso di Stonehenge era volto verso il sorgere del Sole al solstizio estivo fu il reverendo-antiquario William Stukeley, che nel 1740 pubblicava i risultati delle sue ricerche su questo antico sito megalitico.
Nel 1776 John Smith asseriva che l’anello dei trilithon costituiva un antico "calendario", ma gli studi e le osservazioni decisive iniziarono nel 1906 con l’astronomo inglese Sir Norman Lockyer e nel 1966 con Gerald S. Hawkins, astronomo dell’Harvard Smithsonian Observatory di Cambridge (Massachusetts). Lockyer riuscì addirittura a stabilire, tramite una datazione astronomica relativa alla variazione dell’obliquità dell’eclittica (oscillazione valutata tra i 22° e 24° ca. che si svolge in 41.000 anni), il periodo in cui fu realizzato il cromlech. L'astronomo stabilì che l'asse del circolo di pietre era orientato nella direzione ove sorgeva il Sole al solstizio d’estate verso il 1840 a. C. ± 200 anni.
In questi ultimi anni particolari studi condotti da John North, docente di storia delle scienze esatte dell’Università di Groeningen (Olanda), hanno contribuito a fare chiarezza su alcuni aspetti archeoastronomici dell’antico complesso. Quindi non è dato confutare le tesi di questi ricercatori che individuano nelle strutture di Stonehenge possibili indicatori astronomici; pietre e fosse verosimilmente destinate alla determinazione calendariale, dei cicli lunari e delle stagioni.


Nessun commento:

Posta un commento