BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Newgrange - Le pietre di Dengus

Il Cairn presenta all’incirca una forma di tronco di cono a base irregolare (m 85,3 sull’asse Nord/Ovest-Sud/Est) che termina nella parte superiore con una piattaforma di 32 metri di diametro. Questa imponente struttura alta ben 12 metri, ha richiesto circa 200.000 tonnellate di terra per la sua costruzione. La fascia di rivestimento del tumulo è stata realizzata con pietre piatte di media grandezza e spicca alla luce del Sole per il suo colore chiaro dovuto alla quarzite.
A Sud-Ovest del tumulo si apre un ingresso che introduce in uno stretto corridoio che porta alla camera interna a pianta cruciforme di uso forse sepolcrale. Questo passaggio, lungo m 18,95, di chiaro tracciato sinusoidale è delimitato da 43 montanti in pietra, 22 sul lato Ovest e 21 su quello Est. La camera interna (m 6,55 x 5,25) si presenta con tre recessi o celle sussidiarie, due laterali e uno situato al fondo del corridoio che con quest’ultimo si pone a circa 25 metri all’interno del Cairn, mentre la volta in lastre di pietra a filari aggettanti dalla camera è alta 6 metri. Nonostante il recesso di fondo sia il più significativo, quello rivolto verso Est ospita un grande bacile in pietra e sulla parete verticale vi sono incisi cerchi e spirali.
Nel 1963 venne scoperta un’apertura posta sopra l’entrata principale, la roof-box, questa fessura, larga un metro e alta cm 90, si presenta inquadrata da lastre di pietra e consente alla luce diurna di penetrare all’interno dei profondi recessi del Cairn.
Alla base del tumulo si sviluppa un circolo di megaliti infissi nel terreno, si tratta di 97 grandi pietre poste orizzontalmente, le kerbstones. Questi megaliti, di forma piatta ed estremamente regolare, presentano in alcuni casi splendide incisioni, composte da profonde fasce disposte a "U", spirali, quadrangoli e coppelle.
Nel suo complesso il grande tumulo risulta inserito all’interno di un Cromlech di forma irregolare il cui diametro medio corrisponde a m 103,6. I menhir che costituiscono questa struttura non sono di grandi proporzioni, il più alto raggiunge a malapena i due metri e mezzo.
Attualmente si ritiene che all’origine il numero delle pietre fitte fosse compreso tra le 35 e le 38; ora ne rimangono erette solo 12. I menhir disposti sul lato meridionale del tumulo sono collocati ad una distanza maggiore che raggiunge un massimo di 17 metri, mentre quelli situati sui versanti Est ed Ovest raggiungono all’incirca i sette metri.
Questa elaborata struttura preistorica, forse una grandiosa tomba collettiva dove venivano tumulati i personaggi dell’aristocrazia locale, sorta nel IV millennio a.C., tra il 3200 a.C. (J. Patrick) e il 3000 a.C. (T. P.Ray), costituisce uno dei complessi megalitici più interessanti e più antichi d’Europa.


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