BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA

L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "
sapiens
" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".

Saint-Martin De Corleans - Le pietre della leggendaria Cordela

I riferimenti culturali riscontrati nell’area megalitica di Saint-Martin, che includono precise conoscenze astronomiche e l’utilizzo dell’unità di misura lineare identificata nel "piede" (cm 31), sembrano orientarsi verso popolazioni provenienti dal Mar Nero e dal Caucaso, ossia l’antica Colchide (F. Mezzena). In questa regione dell’odierna Turchia, legata ad antichi miti come quello degli Argonauti, di Giasone e di Cadmo, eroi viaggiatori e colonizzatori proiettati verso Occidente, si trova tutt’oggi sulla costa un paese chiamato Cordelo.
Secondo un’antica leggenda, riportata da Plinio nella sua Naturalis Historia, Cordelo, figlio di Stanzialo, discendente di Saturno e fratello di Giove, fondò la città di Aosta anticamente chiamata "Cordela".


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